`Jalitah´

Autore disco:

Iosonouncane & Paolo Angeli

Etichetta:

Tanca Records, AnMa Productions (I)

Link:

trovarobato.bandcamp.com/album/jalitah

Formato:

CD

Anno di Pubblicazione:

2023

Titoli:

1) Zeidae2) Sela 3) Summer On A Spiaggia Affollata 4) Andira 5) Banco delle sentinelle 6) Carne 7) Galena 8) Giugno 8) Nâr

Durata:

52:14

Con:

Jacopo Incani, Paolo Angeli

il documento di una collaborazione estemporanea

x mario biserni (no ©)

Quando seppi che Paolo Angeli e Iosonouncane avrebbero fatto un tour collaborativo devo dire che rimasi alquanto perplesso, dal momento che non intravedevo dei punti di collisione significativi fra le proposte musicali dei due. C’era stata, è vero, la partecipazione di Angeli ad un brano di “DIE”, Buio se non mi sbaglio, ma era un po’ poco per considerarla una collaborazione rilevante. Restava, è vero, il carattere fortemente identitario dei sardi, ed è probabilmente proprio questo l’elemento che ha cementato il duo.
Aggiungo che il concerto di Bologna, al quale presenziai, confermò appieno i miei dubbi. Era come assistere a una lotta, più che a una collaborazione, fra due personalità che a tratti sembravano quasi guardarsi in cagnesco (vi prego di non prendere alla lettera questa affermazione, ché pur sempre si tratta di una mia impressione). In tale contesto carico di tensione quello dei due più disposto a smussare gli angoli per avvicinarsi all’altro mi sembrava essere Paolo Angeli, quasi un’ovvietà vista la sua attività più che trentennale durante la quale si è prestato a collaborazioni di vario tipo.
Va precisato che quello bolognese era il primo concerto di un tour che, per quanto breve, ha toccato un po’ tutta la penisola, per cui esistevano evidenti possibilità di aggiustamenti e sviluppi positivi. Ma il loro è stato come un percorso che, anche quando sembrava convergere, non è mai riescito ad abbattere un ultimo, pur sottile, steccato.
“Jalitah”, disco registrato in pubblico in occasione di alcune date di quel tour, non sopisce del tutto le mie perplessità, pur raccogliendo alcuni dei momenti più significativi di quei concerti e centrando in pieno l’obiettivo primario degli stessi: innescare un processo di avvicinamento fra le tipologie di pubblico, sicuramente diverse, che seguono i due musicisti.
Non si tratta tanto di un episodio in grado di influire sull’evoluzione dei due, quanto di un evento estemporaneo destinato a essere ricordato quale piacevole curiosità ai margini di tragitti musicali che si sono sviluppati e proseguiranno indipendentemente da esso.
Angeli, che come Colombo va considerato ormai metà italiano e metà spagnolo, vive sempre più le suggestioni di quella che è come una sua seconda patria. Dopo un CD del 2023 dedicato all’opera di Federico García Lorca e un 10” con la colonna sonora per una mostra dell’artista madrileño Isidro Ferrer è in uscita un suo nuovo lavoro, che verrà pubblicato in veste multipla, intitolato “Lema” (che in lingua castigliana vuol dire motto). Nel contempo c'è stata un’intensa attività concertistica con una serie di date che, a inizio 2025, lo hanno visto attraversare gli Stati Uniti.
Ancora più densa, se possibile, l’attività di Iosonouncane che nel 2023 ha pubblicato un triplo LP di registrazioni in pubblico, che ha replicato lo splendido "IRA", e ha prodotto l’acclamato disco d’esordio di Daniela Pes. Le ultime sue realizzazioni sono una coppiola di colonne sonore per “Berlinguer. La grande ambizione” e “Lirica Ucraina”.
Tornando, per chiudere, sull’oggetto della recensione direi che l’ascolto del disco è consigliato ai fan dei due musicisti, quale momento di condivisione che dovrebbe interessare sia chi ha presenziato a qualcuno dei concerti del duo sia chi se li è lasciati sfuggire. I primi potranno ascoltare il CD con la sottile soddisfazione che prova chi può dire io c’ero e i secondi scoprire, con una certa approssimazione, quello che quei concerti hanno rappresentato.
Per chi ancora non conosce la musica dei due, però, consiglio di pescare nella loco cospicua discografia solista.
Dato che ho accennato al carattere fortemente identitario dei sardi, approfitto dell’argomento per andare oltre la sbandierata chiusura con una breve coda a proposito di Marisa Sannia, un’artista sarda nota presso il grande pubblico soprattutto per un inizio di carriera nel quale collezionò un secondo posto al festival di Sanremo, con Casa Bianca, e altri piazzamenti nelle varie gare canore che un tempo allietavano la penisola. In particolare quei suoi primi anni vanno ricordati per La compagnia, una delle canzoni più importanti della musica leggera italiana. Meno conosciuto è un suo secondo periodo artistico dedicato ai sentimenti, alle bellezze, alle leggende, alle storie e alla poesia della sua terra. Nell’arco di tre dischi, con canzoni cantate essenzialmente in lingua sarda, la Sannia ci ha donato opere straordinarie per sensibilità e bellezza. Quei dischi sono stati ora ristampati in un triplo CD, intitolato “Sa oghe de su entu e de su mare” come già il primo degli stessi, che meriterebbe ben più di questa breve segnalazione. La Sannia, prima della prematura comparsa, registrò infine un ultimo disco cantato in castigliano e dedicato all’opera di Federico García Lorca. E con ciò il legame con il resto della recensione è completo e indissolubile.

Prossimi top: “Drums & Octobass” // “Always I Gnaw” di Keiji Haino & Guro Moe // Sult; “Rifugi” // “Ellittica” di Filippo Sala // Carlo Maria Martoni; “Ottomani” di Linardi, Sinigaglia, Tajè & Uggeri; “Ash” // “The Great Green” // “Futuro Ancestrale” // “Vostok: Remote Islands” di Ava Trio // Ava Trio // Giuseppe Doronzo, Andy Moor & Frank Rosaly // Fie Schouten, Vincent Courtois & Guus Janssen; “Boxer Rebellion” del Looty Trio; “Extended II – For Strings And Piano” // “Duo” // “Black Forest Diary” // “Irrlicht” di Daniel Studer // Monchocé & Studer // Kimmig, Studer & Zimmerlin // Umiak; “Crescent” di Kamala Sankaram; “Vittorio Nistri – Filippo Panichi” di Filippo Nistri & Filippo Panichi; “Akystret” di Ypsmael; “Kronblade” // “Cuore Esicasta” di Irene Bianco // Casa; “First Recordings” di Lhasa De Sela & Yves Desrosiers ...


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Data Recensione: 12/5/2025

`Jalitah´  

`Qui´  

`Radici´  

`Temporal Waves´  

`For A Reason´  

`Where Songs Go At Night´  

`Vurga´  

`Chamber Music´  

`In The Grip´  

`Cello Unlocked´  

`Jack´  

`Domicide´  

`Infinity Avenue´  

`Regenprasseln´  

`Incanto´ // `Tracce´  

`Dreaming Of Horses Running In Circles´  

`Our Sea Lies Within´  

`Due´  

`Words´  

`Nowhere Dense´  

`The Night Shall Break´  

`Chirurgia sperimentale´  

`Genius Loci´  

`Before The Fall´  

`Fold / Unfold / Refold´  

`Isocèle´  

`Fragments de Temps´  

`Freshta´  

`Sonatas & Interludes´ // `Concord´ // `The Time Curve Preludes´  

`Late Night Banter´  

`Bringing It Back / Round And Round And Round´  

`Ordo´  

`Pale Blue´  

`Maison Moderne´  

`Perlée De Sève´ // `Adage Vestige´  

`Materical´  

`Flashpoint´