`River Of January´
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Autore disco: |
Rick Baitz |
Etichetta: |
Neuma Records (USA) |
Link: |
neumarecords.org |
Formato: |
CD |
Anno di Pubblicazione: |
2024 |
Titoli: |
1) River Of January – Part 1 2) River Of January – Part 2 3) River Of January – Part 3 4) Music For A Sacred Space 5) Dark Fire 6) Two Poems For Flute And Alto Flute Solo: Meditation After a Painting by Hokusai 7) Two Poems For Flute And Alto Flute Solo: Flight |
Durata: |
51:44 |
Con: |
Erin Lesser, Jennifer Choi, Yves Dhar, David Cossin, Geoffrey Burleson, Rick Baitz, Cornelius Dufallo, Audrey Chen, William Hopkins, Jakob Schoenfeld, Yoon Lee |
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un disco delizioso |
x mario biserni (no ©) |
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Il settantunenne Rick Baitz ha raccolto, discograficamente parlando, molto poco in considerazione di quanto ha seminato. A fronte della sua cospicua attività, per teatro, cinema e televisione, sono riuscito a individuare solo un altro CD (“Into Light” del 2019 su Innova) oltre a un brano su una compilation (“CDCM Computer Music Series Vol. 2” del 1988 su Centaur). Il motivo, in un periodo storico nel quale hanno pubblicato dischi cani e porci, può essere soprattutto individuato nel suo non essere iscrivibile ad un genere musicale specifico. Il suo peregrinare fra musica classica, jazz, elettronica e varie musiche del mondo non ha certo favorito lo sviluppo di un pubblico affezionato. Seppure sia nato a Los Angeles, ha poi vissuto in Brasile e Sud Africa, entrando in contatto con quelle tradizioni musicali, e scoprendo contemporaneamente anche quelle africane, amerinde e asiatiche. La composizione di un brano dedicato all’arte di Katsushika Hokusai (Meditation After a Painting by Hokusai), con una delle viste sul Fuji riportata nell’interno di copertina, la dice lunga a proposito della sua attitudine. Così come la dice lunga la presenza, fra gli strumentisti coinvolti, di nomi certamente noti al lettore, come la flautista Erin Lesser, la violinista Jennifer Choi, la violoncellista Audrey Chen e il percussionista David Cossin. Tutti strumentisti attivi in ambiti di frontiera.
I barocchismi, i riferimenti romantici e/o impressionisti baluginano fra gli intrecci ritmici derivati dal gamelan confondendo le idee a un ascoltatore impostato troppo rigidamente.
Per la cronaca:
River Of January è eseguito da un ensemble con flauti, violino, violoncello, percussioni e synth Yamaha DX7.
In Music For A Sacred Space violino, violoncello, percussioni e piano sono soggetti a trattamenti elettronici.
Dark Fire è eseguito da un duo con violino e violoncello e i Two Poems For Flute And Alto Flute Solo contengono, già nel titolo, l’indicazione a proposito della loro natura.
Sibillino fin dal titolo, traduzione inglese di Rio de Janeiro, “River Of January” è un disco delizioso, personalmente lo adoro, ed è un vero peccato se le considerazioni che ho fatto sopra terranno alla larga una buona parte degli appassionati di musica.
Prossimamente: “Tre storie per chitarra” di Comambient; “Ice Door” di Juan J.G. Escudero; “Constellative Trio” del Constellative Trio; “What’s New?” di Califano, Tino & Marzano; “When The Crickets Sing” di Silvia Corda; “The Air-Conditioned Nightmare” del Denmon Maroney Quintet; “Galaterna” di Maj Kavšek; “Air Cake And Other Summery Occupations” di Catharine Cary; “The Shadow Carvings And Other Short Poems” di Hazy Loper; “Growth” di Matteo Uggeri; “Playing The Folk” di Roberto Fega; “Nieuw Amsterdam New York” del Glass Farm Ensemble; "You Can Blackmail Me Later” di Christoph Gallio & Roger Turner; “Pita Parka Pt. 1: Xam Egdub” della Dun-Dun Band; “Emergence” di Joel Chadabe; “Emphatic Now” del Ewart – Asplund – Ricks Trio; “Temporal Driftness” di Floridis, Bauer & Hertenstein ……
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Data Recensione: 3/7/2025 |
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`River Of January´ |
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