`Escale´
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Autore disco: |
Jean-Marc Foussat, Guy-Frank Pellerin & Eugenio Sanna |
Etichetta: |
Fou Records (F) |
Link: |
www.fourecords.com www.eugeniosanna.it |
Formato: |
CD |
Anno di Pubblicazione: |
2023 |
Titoli: |
1) Passage 2) Touche 3) Sourire 4) Approche |
Durata: |
54:52 |
Con: |
Jean-Marc Foussat, Guy-Frank Pellerin, Eugenio Sanna |
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un monumento all’anarchia sonora |
x mario biserni (no ©) |
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Jean-Marc Foussat, settant’anni circa, è uno dei protagonisti della musica sperimentale francese. Attivo, oltreché come multistrumentista, anche come tecnico del suono e come organizzatore e discografico. Fra le sue creature un posto in prima fila è occupato dalla Fou Records che, in una dozzina d’anni d’attività, ha collezionato un catalogo con nomi come Derek Bailey, Joëlle Léandre, George Lewis, Evan Parker, Peter Kowald, Sophie Agnel, Phil Minton, Paul Lovens, Haino Keiji e Annick Nozati, solo per citare i più famosi (nel catalogo trovano posto dischi di grande spessore come “Federico García Lorca” di Violeta Ferrer e Raymond Boni).
Queste registrazioni, effettuate dallo stesso Foussat, coinvolgono Pellerin (sassofoni e percussioni) e Sanna (chitarra amplificata, lastre metalliche, oggetti vari e voce), oltre al francese con synth AKS, piano, giocattoli e voce. Libertà sembra essere la parola d’ordine che i tre si sono dati. Praticare la libertà è una delle cose più difficili che esistono, perché è costante il rischio di piombare nel caos incontrollato o nella sopraffazione da parte di un soggetto sugli altri. I tre prendono di petto tutti i rischi e il risultato è questo monumento all’anarchia sonora.
Un vero monumento che, più che suonato, pare scolpito nella pietra.
Mi raccontò Sanna, a proposito della sua esperienza all’interno di un’orchestra diretta da John Zorn, che il sassofonista newyorchese dirigeva mostrando dei cartellini di colore diverso, ognuno dei quali aveva uno specifico significato. Uno di tali cartellini significava ‘anarchia’, e in tal senso doveva essere interpretato dagli strumentisti, però Zorn aveva facoltà di stoppare l’esplosione libertaria in qualsiasi momento lo ritenesse opportuno. Sanna mi faceva notare la contraddizione insita a tale impostazione: «Se puoi bloccarla quando più ti aggrada» mi diceva «non può essere anarchia».
Quando è stato registrato “Escale”, fortunatamente, non c’era nessuno Zorn a tarpare le ali alla creatività dei musicisti.
Prossimamente: “River Of January” di Rick Baitz; “Tre storie per chitarra” di Comambient; “Ice Door” di Juan J.G. Escudero; “Constellative Trio” del Constellative Trio; “What’s New?” di Califano, Tino & Marzano; “When The Crickets Sing” di Silvia Corda; “The Air-Conditioned Nightmare” del Denmon Maroney Quintet; “Galaterna” di Maj Kavšek; “Air Cake And Other Summery Occupations” di Catharine Cary; “The Shadow Carvings And Other Short Poems” di Hazy Loper; “Growth” di Matteo Uggeri; “Playing The Folk” di Roberto Fega; “Nieuw Amsterdam New York” del Glass Farm Ensemble; "You Can Blackmail Me Later” di Christoph Gallio & Roger Turner; “Pita Parka Pt. 1: Xam Egdub” della Dun-Dun Band; “Emergence” di Joel Chadabe; Emphatic Now” del Ewart – Aslund – Ricks Trio ……
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Data Recensione: 12/6/2025 |
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`Escale´ |
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