Lasciando libera la fantasia, pratica non sempre salutare e costruttiva, il nome Comambient può far pensare a una musica derivata dall’ambient di enottiana memoria. Il titolo del disco ci può poi indirizzare verso le languide esplorazioni di un David Guilmour, nel peggiore dei casi, o, complice la bella immagine di copertina, verso il volo dall’Albatross ben descritto da Peter Green (devo dire che, nonostante una vera e propria idolatria nei confronti dei Floyd di Syd Barrett, mal sopporto il primo mentre adoro il secondo).
È questo un caso in cui la mia fantasia, che difficilmente riesco a tenere a freno, ha fatto cilecca piena.
Comambient, nom de plume di Riccardo Komesar (già chitarrista con Dyskinesia, Koma, Viscera/// e Le Madonne), sembra collocarsi in quella terra nullius ai cui confini potrebbero stare John Fahey da un lato e Derek Bailey dall’altro. I tre brani, più che storie, suonano come cronache di un viaggio immaginario nei meandri della musica moderna. Come dei flash, un susseguirsi di istantanee in mostra all’interno di una galleria d’arte.
Lo vedo un po’, nonostante le notevoli differenze che li contraddistinguono, come il fratello gemello di quel “Vurga” che abbiamo recensito di recente. A partire dalle immagini, fotografica in quel caso e pittorica in questo (dovuta alla mano di Andrea Petrucci), che mi suggeriscono le stesse emozioni.
Eterozigoti, naturalmente!
Prossimamente: “Ice Door” di Juan J.G. Escudero; “Constellative Trio” del Constellative Trio; “What’s New?” di Califano, Tino & Marzano; “When The Crickets Sing” di Silvia Corda; “The Air-Conditioned Nightmare” del Denmon Maroney Quintet; “Galaterna” di Maj Kavšek; “Air Cake And Other Summery Occupations” di Catharine Cary; “The Shadow Carvings And Other Short Poems” di Hazy Loper; “Growth” di Matteo Uggeri; “Playing The Folk” di Roberto Fega; “Nieuw Amsterdam New York” del Glass Farm Ensemble; "You Can Blackmail Me Later” di Christoph Gallio & Roger Turner; “Pita Parka Pt. 1: Xam Egdub” della Dun-Dun Band; “Emergence” di Joel Chadabe; “Emphatic Now” del Ewart – Asplund – Ricks Trio; “Temporal Driftness” di Floridis, Bauer & Hertenstein; “From The Roof Top” di Cobus du Toit ……
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