Ancora un’opera pregevole ci viene proposta dalla Aut Records (marchio che sembra ormai rappresentare una garanzia). E ancora un’opera che, come le altre due recensite recentemente (“Awake” e “Timewise”), vede protagoniste varie tipologie di clarinetto (soprattutto, ma anche sax alto, soprano, baritono e contrabbasso). In questo caso solo ance, però, senza nessun’altra presenza (no strumenti a corda, no percussioni, no tastiere). Il duo formato dai fratelli Ferrari, già rodato attraverso vari anni d’attività e almeno altri due dischi, naviga sui flutti dell’eccellenza. I riferimenti maggiori si perdono negli ensemble di fiati attivi a partire dagli anni ’70; soprattutto quelli che, come il World Saxophone Quartet, sperimentavano senza venir meno a quello swing che da sempre scandisce l’evoluzione della musica jazz. Un altro aspetto è da ricercare in quegli aspetti grotteschi che ci ricordano l’accoppiata formata da Charles Mingus ed Eric Dolphy. Nell’intreccio dei fraseggi variopinti, degli spunti melodici e delle svariate soluzioni ritmiche sta il succo di un disco che non (con)cede mai spazio alle panie della noia. Magistrale.
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