Il 18 e 19 Ottobre prossimi si terrà in Belgio un festival organizzato dalla “A New Wave Of Jazz”, marchio diretto da Dirk Serries (aka Vidna Obmana), a dimostrare quanto l`idea di questa nuova onda stia sempre più diventando una faccenda comune.
Gli Spinifex sono uno dei gruppi più significativi del fenomeno, al di là del fatto che hanno in formazione musicisti altrimenti impegnati in formazioni come Albatre e Cactus Truck (entrambi presenti nella compilation “The New Wave Of Dutch Heavy Jazz”) o che collaborano con i tipi legati all`etichetta citata innanzi. Soprattutto gli Spinifex presentano alcune caratteristiche tipiche di questa nuova onda: connotati internazionali (in formazione ci sono tedeschi, portoghesi, olandesi, belgi e americani), presenza di un chitarrista (Jasper Stadhouders) e impegno dei sei anche in ambiti più o meno limitrofi alla musica di tradizione jazz.
La loro miscela di free jazz, musiche mediterranee, est europee e medio-orientali riesce sempre a lasciare il segno, anche in questo disco con il quale raggiungono quota cinque. Gli intrecci architettati dai sei strumentisti raccolgono anche l`eco delle musiche per bande, circensi e carnevalesche, questo in linea con la recente storia del jazz olandese. L`ensemble è saldamente guidato dai tre veterani Tobias Klein, Jasper Stadhouders e Gonçalo Almeida, anche autori della maggior parte dei brani (ad esclusione di Zarbi Owj dell`iraniano Mohammad Reza Lotfi e del tradizionale Dikri, che sembra provenire ancora più da est).
La formazione è comunque a fisarmonica e nei loro oltre sei anni di vita gi Spinifex hanno ospitato Gijs Levelt, Josh Sinton, Onno Govaert, Edoardo Marraffa, Jeb Bishop, Matthias Muche, Piotr Damasiewicz, Pascal Rousseau, Priya Purushothaman ...
Può bastare.
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