A proposito di Marino Zuccheri, figura storica di non-musicista, vi rimando alla recensione che facemmo alla sua unica composizione musicale (al link che trovate sopra, e comunque digitandone il nome su un motore di ricerca potete trovare più d`una informazione a suo proposito). Questo omaggio al tecnico e mente dello Studio di Fonologia Musicale della RAI di Milano, ad opera di tre musicisti / ingegneri del suono della Val Camonica, ne ripristina idee, metodologie e mezzi rapportandoli alle possibilità offerte dall`evoluzione che lo strumento elettronica ha avuto nel frattempo. Il risultato ottenuto da questi tre nipotini di Russolo è un rincorrersi futurista di suoni, o un dialogo alieno fra automi, che si pone fra la soundtrack per thriller e il sottofondo di una sala macchine tecnologizzata. Impagabile e indispensabile, soprattutto per chi segue la musica elettronica, questo 12 pollici aggiunge nuovi bollini al punteggio già molto elevato raggiunto dalla Boring Machines.
Permettete adesso una domanda: un parolaio scansafatiche come Vittorio Sgarbi, che si vanta di rappresentare il non plus ultra in fatto di cultura, avrà cognizione dell`esistenza di Marino Zuccheri, WK569 e Boring Machines? Secondo me no, e questo è un ulteriore motivo a favore di questo disco.
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