Autore disco: |
Attilio Novellino / Drekka / Simon Balestrazzi / Ennio Mazzon |
Etichetta: |
Under My Bed Recordings (I) |
Link: |
www.undermybed.org undermybedrecordings.bandcamp.com/album/quadrature |
Formato: |
MC, D |
Anno di Pubblicazione: |
2017 |
Titoli: |
1) Below A Sea Of Benzodiazepines / 2) Spring Rain, Indian Summer / 3) Red Square On A White Field / 4) Omen Discord |
Durata: |
44:06 |
Con: |
Attilio Novellino, Michael Anderson, Simone Balestrazzi, Ennio Mazzon |
|
un top al coraggio, alla passione, all`intelligenza .... |
x mario biserni (no ©) |
|
Questo non è tanto un top a “Quadrature” ... o meglio, non è solo un top a “Quadrature”, che pure è un lavoro meritevole, ma vuole essere soprattutto un riconoscimento all`attività della Under My Bed Recordings e di altre piccole case discografiche simili, portabandiera della cosiddetta produzione casalinga e lo-fi. Rispetto al concetto di lo-fi voglio rispolverare una vecchia tesi secondo la quale il lo-fi sarebbe in realtà l`autentico depositario di una fedeltà al suono quale realmente è in contrapposizione alle manipolazioni asettiche dell`hi-fi, una tesi che ritiene essere più corretta la definizione di lo-tech: produzioni non a bassa fedeltà , quindi, ma a bassa tecnologia. La Under My Bed, diretta dalla santa mano di Stefano Santabarbara (aka My Dear Killer, vedi l`intervista fatta a suo tempo da Matteo Uggeri qui: my dear killer / under my bed), si dedica da ormai una ventina d`anni alla pubblicazione di artisti considerati minori, ma che in realtà rappresentano il sale della cultura musicale, e spesso come in questo caso lo fa utilizzando un mezzo quale la musicassetta che parrebbe essere obsoleto e preistorico. Ma il Santabarbara non vive affatto al di fuori dal suo tempo, è perfettamente conscio che la distribuzione della musica su supporto (figurarsi se il supporto è una cassettina), viaggia a cifre irrisorie e pertanto limita la tiratura alla modestissima quantità di 75 copie (chiaramente destinate ai collezionisti indefessi) affidandosi per eventuali vendite su più larga scala alla diffusione in digitale. A vantaggio di chi acquista la cassetta v`è una confezione curatissima, numerata e contenente le dovute note, con il codice per lo streaming e il download. Non vorrei però che tutto ciò ponesse in secondo piano il contenuto sonoro, davvero ottimo, che attraverso un titolo perfettamente azzeccato presenta la concezione del post-industrial da parte di quattro artisti (due di essi, Drekka e Balestrazzi, piuttosto noti nei circuiti underground) fornendo una specie di quadratura, per l`appunto, intorno a tal genere musicale nell'anno di grazia 2017. Strumenti acustici, elettrici, elettronici e auto costruiti, registrazioni in natura, manipolazioni in studio, a rappresentare lo stato attuale di quelle musiche che aggiornano e portano avanti, verso il futuro (verso il 2000 avremmo detto una quarantina d`anni fa), le intuizioni iniziali dei vari Russolo, Schaeffer, Cage, Stockhausen, Moondog, Partch, e di tutti quei musicisti che nel secolo scorso hanno intuito e aperto realmente nuovi scenari verso la sperimentazione musicale di questi anni e degli anni a venire. Ho letto da qualche parte che la Under My Bed sta in fondo a quella che oggi è la piramide dell`industria discografica. D`accordissimo, ma vi invito a rovesciare sempre il sacco e vedrete bene che chi sta in fondo finisce per trovarsi al vertice. Great and a must.
|