Quattro ragazzi abruzzesi briosi e alle prime armi per un disco sospeso fra soluzioni intimiste e tensioni politiche. I testi riflettono la storia della tradizione cantautorale mentre le musiche parlano un delizioso linguaggio pop-rock semi-elettrico. Tanta freschezza e alcune ingenuità , queste le caratteristiche di un`opera prima e per giunta autoprodotta, e d`altronde se così non fosse la genuinità del disco sarebbe poco credibile. Alcune belle soluzioni poetiche e una certa originalità in alcuni arrangiamenti fanno ben sperare per il futuro. La prima canzone, poi, farebbe sicuramente felice il Troisi postino di Neruda, e questo può bastare.
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