Fra Genesis, PFM, Orme ... e Renato Zero, così mi appare il sound dei campani Malmö. D`altronde il titolo del disco non nasconde la spiccata tendenza al romanticismo, ben supportata dall`importanza che hanno il pianoforte e il glockenspiel nella strutturazione dei brani. Chiaramente, rispetto ai nomi citati, sia i testi sia la costruzione dei brani hanno un taglio diverso (è assente, ad esempio, la classica sequenza strofa - ritornello - strofa ...). Lo svolgimento delle canzoni, poi, ha un`andatura tutt`altro che lineare. In un momento che vede i fuochi mai sopiti del neo-romanticismo accalappiarsi i gusti di una bella fetta di pubblico, anche in ambito di musiche indipendenti, Ruotolo e compagni sembrerebbero avere la strada spianata. La qualità c`è tutta, anche se non credo che i lettori di sands-zine possano essere particolarmente interessati a questo genere di cose. Quindi, a meno che non siate dei fan sfegatati di Sigur Rós e romanticherie simili, girate pure al largo da questo disco.
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