Il titolo del disco e quello dei brani, i testi, il nome del gruppo e il dato di fatto che si tratta di un duo femminile, le immagini della confezione (curate da Nevre), tutto indirizza verso qualcosa di streghesco e luciferino. Quello percorso da Annalisa e Alice sembra un percorso a ritroso dal sogno di Onironauti, noise chitarristico pur nell`assenza di sei corde, all'ipotetica ouverture di Preludio, puro dark-ambient-industrial. Un percorso segnato da voci urlanti, a ricordarci il dialetto sexpistolesco, o salmodianti, nella revisione poi praticata dalla pubblica immagine (o dei CCCP, dal momento che siamo o comunque crediamo di essere in Italia). Il tutto con l`accompagnamento di chitarra basso, tastiere/synth e batteria elettronica, tranne quando Gianna Greco e Matteo Rosestolato si aggiungono con un secondo basso o con una batteria reale. Ma c`è molto altro fra le righe, perfino una Grunge Ballad e atmosfere di derivazione cyber-industrial, e il duo dimostra una forte maturità , peraltro confermata dai report concertistici. In conclusione consiglierei il disco senza riserve agli appassionati dei generi citati, ma pure agli interessati delle nuove arti al femminile e al popolo di quei curiosi che sono perennemente in fuga dalle panie della consuetudine.
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