Gianluca Becuzzi e Fabio Orsi (intervista)    
di Matteo Uggeri




Muddy_Speaking_Ghosts_Through_My_Machines
`Non è fascinazione, è la nuda e cruda realtà , a volte scomoda, a volte piacevole ed invitante`, con questa frase Fabio Orsi chiude l`intervista che state per leggere. Potrebbe sembrare il refrain di un frenetico brano post-punk, ma esce dalla voce di un artista che, assieme a Gianluca Becuzzi, ha realizzato alcuni dei più interessanti dischi di una musica sperimentale moderna ed accessibile (potrei essere impalato per l`uso di questi aggettivi, ma concedetemeli). E` una musica che si muove tra l`ambient ed i microsuoni, passando per i field recording e soavi melodie chitarristiche, capace di avvolgere l`attenzione dell`ascoltatore.
Abbiamo voluto quindi porre un po` di domande a questi due artisti italiani ormai famosi anche oltreoceano (sull`ottima Digitalis Industries il loro ultimo lavoro) per capire come si realizza quella sinergia che rende i loro lavori in duo (ad oggi quattro) così ben riusciti.
Speriamo solo che non scappino anche loro a Berlino e che continuino a regalarci dischi dello spessore di “The Stones Know Everything...”


Fabio_Orsi Cominciamo dalla fine per parlare degli inizi: il vostro ultimo bellissimo disco mescola differenti approcci a quella che (forse troppo genericamente) viene etichettata come `musica sperimentale`. Sembrerebbe un po' che in esso siano confluite le esperienze delle vostre storie artistiche personali: potete parlarmi un po' di queste, di come siete arrivati a questa riuscita commistione?
GB: Ho iniziato ad interessarmi attivamente alla musica nei primi anni `80, quando ancora studiavo pittura all'Accademia di Belle Arti di Firenze. All'epoca suonavo post-punk / industrial ecc. Da allora non mi sono mai fermato: ho pubblicato svariati dischi utilizzando sigle diverse e ho suonato in giro per mezza Europa. Alla fine degli anni `90 i miei interessi si sono focalizzati su forme più sperimentali rispetto al passato.
Osci I tre CD ufficiali realizzati come Kinetix, quello a mio nome e i due con Fabio sono storia recente. Credo che la forza espressiva di quello che io e Fabio riusciamo a creare assieme dipenda anche e soprattutto dalla diversità dei nostri percorsi individuali. Non saprei dirti esattamente come questo avvenga, però sono certo che è così.
FO: Il mio database raccoglie ascolti e stimoli decisamente diversi da quelli di Gianluca, non ho mai approfondito nè ascolti nè tantomeno modus vivendi di una certa area dark industrial: il mio passato è fatto di punk, post punk, Sonic Youth, post rock, psichedelia e folk... L'elettronica o l'uso del laptop o del processing è cosa recente ed è riconducibile più alla necessità di dare forma e memoria alla mia idea di musica... che resta per indole decisamente suonata e sudata.

Da quanto so i vostri percorsi sono piuttosto differenti. Come siete finiti a suonare assieme?
Gianluca_Becuzzi GB: Ci siamo conosciuti in un luogo virtuale, cioè sul forum di iXem (Italian eXperimental Electronic Music). Inizialmente ci siamo scambiati una manciata di CDr con le registrazioni delle rispettive produzioni, ascolti incrociati che ci hanno fatto scoprire istantaneamente quanto all'uno piacesse la musica dell'altro. Da queste premesse è nato un sodalizio artistico e umano che ci ha condotti in modo del tutto naturale a lavorare assieme con grande entusiasmo e soddisfazione. Ci tengo a precisare che quella tra me e Fabio non è una collaborazione estemporanea tra `solisti`, ma un vero e proprio progetto a due basato sulla stima e sull'amicizia, un progetto che non si esaurirà con la pubblicazione di questa recente coppia di album.

Allora come componete assieme? In che maniera discutete (se discutete) di come vorreste il disco?
GB: Tutto quello che abbiamo composto fino ad oggi, cioè i due recenti CD, ma anche alcuni altri lavori che verranno pubblicati nei prossimi mesi, sono stati concepiti a mezzo dello scambio di materiali per via postale.Selected_E_Missions Negli ultimi due anni Fabio è vissuto tra la Puglia e Napoli, io tra la Toscana e Berlino, così, non potendoci incontrare di persona, abbiamo sviluppato questo modus operandi che ci consente di comporre anche trovandoci a migliaia di chilometri di distanza l'uno da l'altro. Qualche volta accade che ci diamo un `tema comune` sul quale lavoriamo in parallelo, è questo il caso, ad esempio, di "Snow Palace Hotel" e "Stella Maris Hotel" (i primi due lavori realizzati assieme e pubblicati in mp3 dalla netlabel Sinewaves); altre volte è `l'incontenibile` Fabio a propormi una valanga di tracce di chitarra alle quali aggiungere i miei suoni per poi organizzare il tutto secondo un criterio comune. Si tratta sempre e comunque di dinamiche creative assolutamente aperte. Comporre suonando l'uno di fronte all'altro, è già deciso, sarà il prossimo step della nostra proficua collaborazione, anche e soprattutto in previsione dei futuri live set.
Snow_Palace_Hotel FO: In effetti il mio approccio resta fortemente legato ad un`idea classica di far musica, per me imbracciare uno strumento, suonare partiture di chitarra o tastiere per poi dedicarmi all'arrangiamento della melodia è fondamentale, la struttura delle mie ricerche melodiche in genere viene poi assimilata da Gianluca e rielaborata in chiave estesa... attraverso la sua bravura a fondere in maniera coesa e magistrale i vari materiali.

Veniamo appunto ad un altro degli argomenti che avevo in mente di toccare: la chitarra e la melodia. Personalmente, una delle cose che più apprezzo nel vostro lavoro è la grande capacità che avete di mescolare melodia e cosìddetti rumori. La miscela che ne esce, field recordings+chitarra+suoni sintetici risulta piuttosto originale all'interno del pur vasto panorama di musica elettronica. Come gestite questo equilibrio? Quanta postproduzione c'è in quello che fate e quanto è utilizzato `così com'è`? Chi di voi due si occupa del master definitivo?
GB: Del master di solito me ne occupo io e posso assicurarti che prima di chiudere un lavoro ci impiego un bel po' di tempo. Tutta la fase compositiva, invece, la gestiamo assieme. Fabio_OrsiDovendo semplificare, si potrebbe dire che tra noi due Fabio ha il ruolo del melodista che inserisce nel lavoro la componente più popolar-tradizionale; io il ruolo del rumorista che realizza i montaggi elettroacustici dei materiali sonori. Questo in linea di massima, anche se il gioco dei ruoli in realtà non è mai così rigidamente ripartito.
FO: La masterizzazione dei lavori quasi sempre è affidata all'arte del particolare di Gianluca, anch'io nel mio piccolo cerco di dedicarmi ad una buona resa dinamica e alla cura dei dettagli... dal momento che l'arrangiamento è una delle componenti che più mi affascina. Il connubio è tutto lì tra il mio lato volgarmente pop tradizionalista e quello di Gianluca più aspro ed elettroacustico. Ma siamo abili consiglieri, c'è grande stima ed amicizia alla base e tutto ciò facilita le cose.

Stella_Maris_Hotel Prima ho accennato ad un eventuale concept nei dischi: forse non è esplicitamente dichiarato, ma mi pare che in genere si sviluppino dietro alcune idee portanti (es. i due “Hotel”). Quanto sono importanti nello sviluppo poi della musica? Se non sbaglio, curate anche le grafiche, siete della scuola per cui sono parte integrante del lavoro, o le trovate secondarie?
GB: Pur rendendomi conto di quanto oggi il consumo della musica vada sempre più verso la smaterializzazione ( iPod, mp3, Real Audio etc.), io continuo ad amare, in maniera anche un po' feticistica, lo ammetto, i prodotti discografici tradizionali. Un CD o un vinile, originale, con la sua bella confezione, le grafiche, il booklet e quant'altro, ha certamente un valore estetico che va al di là del puro ascolto, proponendosi come esperienza visiva, tattile e testuale. Per questo motivo, quando si tratta di pubblicare qualche cosa, seguo in prima persona la realizzazione di ogni dettaglio. Nel nostro lavoro niente di ciò che è percepibile può essere considerato accessorio.
FO: Anche per me vale l'esperienza tattile del supporto, a volte anche quella olfattiva... un po` come con i libri o le riviste, perciò non posso che associarmi ad uno spirito feticista.
White_Rooms Anche per quel che riguarda materiali da usare e relativo artwork, scelta iconografica ecc. vien fatto con amore e tanta passione. “Muddy...” ad esempio è stato stampato su nostro consiglio su di un cartone grezzo e riciclato colla massima gramatura possibile per dare l'impressione di `old`... vecchio e rugoso... crediamo di essere riusciti nell'intento.

Entrambi siete musicisti piuttosto prolifici: quanto tempo riuscite a dedicare alla musica? E` la vostra attività principale o avete anche altri lavori?
GB: Sarebbe molto bello fare l'artista come prima occupazione, purtroppo questo non è economicamente possibile. Personalmente lavoro in un hotel nel periodo primavera / estate e mi dedico più a tempo pieno alla composizione musicale nel corso dei restanti mesi dell'anno.
FO: La mia professione è quella di fonico, spero un giorno di riuscire ad unire magari le due cose e vivere di musica... anche quella degli altri magari... :)

Gianluca_Becuzzi Sempre a proposito di questo aspetto `vita normale vs. Musicale`, so che il vostro nuovo disco è uscito per la Digitalis Industries, statunitense. Come siete finiti `in America`? Siete anche voi dell`opinione (come molti altri musicisti italiani) che l`Italia sia un paese arido e poco aperto verso le musiche sperimentali, e che convenga rivolgersi all`estero? Andrete anche voi a vivere a Berlino come tanti altri?
GB: Sono già due anni che `sverno` a Berlino e rimpatrio per i mesi caldi. Mi piace vivere in Italia e trovo intellettualmente molto stimolante conoscere realtà culturali diverse da quella dove sono nato e cresciuto. I contatti con gli Stati Uniti sono avvenuti semplicemente attraverso uno scambio di e-mail e CD dimostrativi. In questi casi, ormai, la geografia si polverizza. Oggi, grazie a Internet, tutti noi viviamo costantemente in un `non luogo` globale dove ci incontriamo, parliamo, pianifichiamo uscite discografiche...
Gestalt_System FO: Non credo affatto che l'Italia sia un paese arido, più semplicemente si tratta di un vasto bagaglio culturale, musicale, sociale, storico diverso dal nostro. Spesso si parla di esterofilia: credo invece che sia giusto riconoscere i giusti meriti a chi spettano. Come è altrettanto giusto al giorno d'oggi usare mezzi espressivi che si ritengono più congeniali al proprio bisogno di comunicare. Per quanto riguarda Berlino... beh... ci sto pensando da un po'...

In parte si è già parlato dei vostri gusti musicali, però vorrei degli sporchi nomi: quali sono i musicisti odierni (ma anche del passato) che vi affascinano, che stimate o con i quali addirittura vorreste suonare?
GB: Solo quello che più ascolto attualmente in ordine casuale (render conto dei miei ascolti degli ultimi 30 anni mi risulta impresa ardua...): Morton Feldman, Lionel Marchetti, Eric La Casa, Bernhard Guenter, Steve Roden, Christina Kubisch, Rolf Julius, John Duncan, Thomas Koener, Olivia Block, Sawako, Jacob Kirckegaard, Labradford, Stars of the Lid, Tape, Andrey Kiritchenko, Alan Lomax, Loren Mazzacane Connors, John Fahey, Ekkehard Ehlers, Stephan Mathieu, Giuseppe Ielasi, 3/4 Had Been Eliminated, Radian, Toshiya Tsunoda e molti altri ancora...
Fabio_Orsi FO: Vuoi una sporca lista di ascolti? Ti accontento subito... :) Alexander Tucker, Alan Sparhawk, Akron Family, Anoice, Beirut (Smiths in Romania..), Beach Boys, Book of Am, Xela, Tea & Simphony, Spacemen 3, Pavement, Sunn o))), Sun City Girls, Robbie Basho, Richard Youngs, Ray Charles, Flavio Giurato, Fern Knight, Plastic creamwave sound, Danny Gerrard, Daniel Johnston, Uccio Aloisi, Fursaxa, Herman Dune, Jack Rose... (fatta di getto ed impeto, ovviamente non è esaustiva nemmeno un po').

Sempre in connessione con i concept: mi sembra di intuire nei titoli, artwork e musiche dei vostri lavori (e spesso in quelli di Fabio da solo) una forte attenzione verso il passato. In tutto questo c`è una vena nostalgica o solo una fascinazione?
The_Stones_Know_Everything GB: Personalmente mi piace mischiare tanti elementi diversi. Il sentimento nostalgico, come anche certe sonorità prese dalla natura / realtà sono solo alcuni degli ingredienti che utilizzo per `cucinare` la pietanza finale. Tutto qua, nessuna posizione ideologicamente strutturata a riguardo...
FO: Mi limito ad osservare. L'unico modo per sopravvivere da queste parti è avere un alto tasso di cinismo unito ad un forte spirito critico. Non è fascinazione, è la nuda e cruda realtà , a volte scomoda, a volte piacevole ed invitante.

Discografie:

Discografia comune:
Fab/Kinetix: Snow Palace Hotel (Sine3pm)
Fab/Kinetix: Stella Maris Hotel (Sine3pm)
Fabio Orsi & Gianluca Becuzzi: Muddy Speaking Ghosts Through My Machines (A Silent Place)
Fabio Orsi & Gianluca Becuzzi: The Stones Know Everything (Digitalis Industries)

Discografia Gianluca Becuzzi / Kinetix:
First emission ( CDr ) NAD
K ( CDr ) NAD
X ( CDr ) NAD
Possible forms ( 2CDr ) NAD
Rand System ( 2CDr ) NAD
Selected e_missions ( CD ) Small Voices
Chrome Set [a] (MP3) Sine3pm
White Rooms (2CD) Small Voices
Resounding Sculptures (MP3) Sine3pm
Gestaltsystem 01 Possible Forms (2CD) Monochrome Vision
GIANLUCA BECUZZI [KINETIX]: Memory Makes Noise (Small Voices) CD 2006
KINETIX: Re_Worked Materials :: 1999 / 2002 (Radical Matters) CDr 2007

Discografia Fabio Orsi:
Fab: Manomissioni_35.26 min.
Fab: Fragranze_21.33 min.
Fab: Radio Passing_17.41 min.
Fab: Acreobject_22.53 min. (Sine3pm)
Fab: Ex_pi_e_er_i_em_30.03 min.
Fab: Piece de vie_14.41 min.
Fab: High low pass slow movements_19.58 min.
Fab: 001 to 002/002 to 001_11.04 min/9.55 min.
Fab: Please don't move_23.52 min (q.d.m records 05.04)
Fab: Osci (Smallvoices)
Fabio Orsi/Salvatore Borrelli: L'apres, l'(a)dieu cdr 3'
Fabio Orsi: I'm ep Here ep cdr 3'
Fabio Orsi: South of me Foxglove cdr (Digitalis Industries)

Riferimeti web:

www.kinetixlab.com
www.myspace.com/gianlucabecuzzi

www.myspace.com/osci79
www.fabioorsi.blogspot.com/



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