BääFest 4    
di andrea ferraris

servizi fotografici
di andrea marutti, roberto acciaro e marco becker





Identificare il BääFest è molto semplice, come lo è inquadrarlo anche per chi non lo conoscesse, nel giro di quattro anni è diventato “IL” festival dedicato all`improvvisazione, alla musica sperimentale ed a quella elettroacustica. Se vi fosse capitato di leggere il resoconto dettagliato che Sands-zine ha fatto in merito all`edizione dello scorso anno, immagino sappiate già quanto la manifestazione sia più che mai singolare se non unica nel suo genere, soprattutto in Italia. Se, nella migliore tradizione nostrana, quello che serve sono le credenziali, la lista dei partecipanti alle prime tre edizioni suona quasi come una mappatura ed un “who`s who” di nomi noti e non in seno alla musica di ricerca/non convenzionale. Pur mal sopportando gli elenchi credo che in questo caso dica molto più di ciò che sarei in grado di dire con fiumi di parole, quindi giudicate voi: Sinistri, Zu, I/O, Damo Suzuki`s network, Tanake, A Spirale, Sedia, Wu Fei, Ovo, Andrea Marutti, Pin Pin Sugar, Chuck Norris Zen Solution Ensemble, Freetto Meesto, Tasaday, Allun, Bron Y Aur, Giuseppe Ielasi, IOIOI, Uncode Duello, ¾ Had Been Elinated, Echran, Sedia, Bachi da Pietra, Airchamber 3, Scum.
William_Parker Sviluppandosi come prolungamento dell`attività imperturbabile e martellante della Ebria Records, il BääFest ha catalizzato l`attenzione di molti appassionati ed offerto la possibilità a molti gruppi, che normalmente sono “fuori contesto” o più semplicemente “fuori”, di nuotare almeno per una volta in acque amiche. A suggellare il lavoro fatto fino ad ora, per altro, la Ebria ha assemblato un sampler che a mo` di memorandum contiene un pezzo per ogni partecipante alle prime due edizioni, la raccolta fornisce un buono spaccato di tecnica, bizzaria e pura e semplice devastazione mentale. Potremmo quasi dire che i Bää, in piccolo, potrebbero realizzare l`impossibile sogno di unire la Rer, l`Atavistic e la Skin Graft nell`organizzazione di un unico “impossibile” festival.
L`associazione fra Bää e Stecca degli Artigiani sembrava un connubio ormai inattaccabile come quello fra Hanna e Barbera, ma la forza degli eventi rimette costantemente le carte in gioco, tanto che dopo la dipartita della Stecca il Bää riemerge nel pavese, fra le risaie, in quell`Ortosonico che negli ultimi anni ha regalato una cornice agro-freak per una quantità sterminata di concerti.
Ebria, costantemente assorbita in una lenta ma inesorabile spinta alla ridefinizione ha collaborato con la distribuzione Jazz Today per regalare una scaletta da “novelle cuisine”. Credete che esageri? Allora provate a dirmi voi dove altro potrebbe capitarvi di vedere sullo stesso palco un vecchio leone come William Parker e degli avant kraut-freakettoni come gli Å, quel Fausto Balbo che qualcuno forse ricorderà per i trascorsi punk/industriali con Jesus Went to Jerusalem e Der Tod ed in fine i groove zoppi degli I/O, due membri dei quali sono l`Ebria stessa.Nicola_Ratti Se tutto ciò non fosse ancora sufficiente, che dire di una domenica in prevalenza acustica ed a base di gente come il “Kranky-Mille Plateux” decorato Dean Roberts, il mai troppo osannato e nostranissimo Ielasi, quell`Andrea Belfi che, oltre ad occuparsi dei ritmi nei Rosolina Mar, si è concesso il lusso di uscire su Häpna, il Nicola Ratti ex Pin Pin Sugar, ed ora solista, e dei giovani esordienti come i Nung. Che si tratti di un festival “per molti ma non per tutti” è fin troppo chiaro a partire dalla proposta e la ricerca di “modi altri” di suonare oltre che di una identità è encomiabile in un momento in cui il mercato è sempre più sovraffollato di cloni a basso costo di gruppi anni Settanta/Ottanta/Novanta e in un`epoca di suono “cool” il cui spessore resta molto al di sotto del quarto d`ora di esposizione prospettato da Warhol.
La scommessa di quest`anno sta nel vedere se la provincia sia ricettiva ad una manifestazione che solitamente si ha la fortuna di poter vedere solo nei grossi centri urbani. Tutto questo senza l`aiuto di nessuna pro-loco e senza soldi dello Stato, tanto da poter quasi parlare di “miracolo italiano” in tempi dove se va bene si può parlare di italiani miracolati. Decisamente “No New York...” vista la dimensione locale ma anche “no nothing”, visto che non si può propriamente parlare di un circuito di riferimento soprattutto in Italia, tanto da creare il paradosso di un Paese gravido di musicisti sperimentali ed improvvisatori (che sempre spesso per altro approdano su etichette estere più o meno conosciute) ma con un mercato di riferimento nazionale poco ricettivo e più che mai frammentato. Nel testo che ha reso celebre Bailey tanto da farlo assurgere al ruolo di Mosè (o di Giuda?) della pratica improvvisativa, il buon Derek parlava di improvvisazione “idiomatica” e “non idiomatica” a seconda del suo inserimento o no all`interno di un genere specifico come, ad esempio, nel caso in cui si tratti di jazz; se allargassimo il discorso oltre l`improvvisazione potremmo dire che il Bääfest sia un ottimo esempio di come pur avendo un`idea specifica della fisionomia di ciò che si vuole fare non si finisce obbligatoriamente per farlo in modo “idiomatico”.
Bailey fra le risaie...liscio o con ghiaccio.







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come raggiungere l'Ortosonico:

da Milano:
● Dalla tangenziale ovest prendere la SS 35 dei Giovi in direzione Pavia
● Al semaforo, all'indicazione per il monumento Certosa di Pavia svoltare a sinistra (via Certosa)
● Percorso il viale alberato seguire svoltare a destra all'indicazione "Ortosonico".
● Dopo 2 km circa svoltare a sinistra per ORTOSONICO/C.na NOVEDO/C.na BOSCO (Via Cavone)
● proseguire lungo via Cavone e in corrispondenza del cartello GIUSSAGO svoltare a destra per C.na San Colombanino (strada sterrata)
● proseguire lungo la strada sterrata fino all'arrivo del cascinale. Di fronte a voi troverete l'Ortosonico

da Pavia:
● Seguire le inicazioni per Milano Vigentina fino alla rotonda di Zeccone, direzione Certosa di Pavia. Alla rotonda svoltate a sinistra
● All'indicazione C.na Bosco/Novedo svoltate a destra (via Cavone)
● proseguire lungo via Cavone e in corrispondenza del cartello GIUSSAGO svoltare a destra per C.na San Colombanino (strada sterrata)
● proseguire lungo la strada sterrata fino all'arrivo del cascinale. Di fronte a voi troverete l'Ortosonico

oppure, venendo dalla tangenziale di Pavia:
● seguite le indicazioni Certosa di Pavia, lungo la SS 35
● Al secondo semaforo, all'indicazione per il monumento Certosa di Pavia svoltare a destra (via Certosa)
● Percorso il viale alberato seguire svoltare a destra all'indicazione "Ortosonico".
● Dopo 2 km circa svoltare a sinistra per ORTOSONICO/C.na NOVEDO/C.na BOSCO (Via Cavone).
● proseguire lungo via Cavone e in corrispondenza del cartello GIUSSAGO svoltare a destra per C.na San Colombanino (strada sterrata)
● proseguire lungo la strada sterrata fino all'arrivo del cascinale. Di fronte a voi troverete l'Ortosonico

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informazioni:

Associazione Culturale A.r.c.i. ORTOSONICO
Cascina San Colombanino, 19
27010 GIUSSAGO (PV)
tel. 0382 933585
www.ortosonico.com
info[at]ortosonico[dot]com

Ebria Records
PO Box 285, I-20033 Desio (MI)
www.ebriarecords.com
info@ebriarecords.com
www.myspace.com/ebriarecords
Accursio Graffeo: +39 333 4648965
Andrea Reali: +39 347 2446400
Paolo Romano +39 328 9660462

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