`OPS...!´

Autore disco:

Maresuke Okamoto, Guy-Frank Pellerin & Eugenio Sanna

Etichetta:

Setola di Maiale (I)

Link:

www.setoladimaiale.net
www.youtube.com/watch?v=hPheCy1sjd8
www.youtube.com/watch?v=yptupCuLbHo
www.youtube.com/watch?v=hNxkCtg4dHU
www.youtube.com/watch?v=wCMVmsB16Pw
www.youtube.com/watch?v=Jkwx-bWky-4
www.youtube.com/watch?v=1CcmOwSkaBw

Formato:

CD

Anno di Pubblicazione:

2018

Titoli:

1) Il concetto del misticismo nei cani 2) Possession 3) L`arte della benevolenza 4) Oscillations 5) Schelettrico 6) Briquer le peroquet 7) Liberty 8) Acustica 9) L`anima della carta rossa 10) Un sassolino dentro la scarpa

Durata:

74:27

Con:

Maresuke Okamoto, Guy-Frank Pellerin, Eugenio Sanna

quando le cose cascano a fagiolo

x mario biserni (no ©)

Ops...!, come espressione di sorpresa.
Come quando il prestigiatore fa uscire una serie infinita di cose dal cilindro.
E OPS (Okamoto, Pellerin, Sanna) ha finito con l`essere anche il nome con il quale il trio si presenta sul palco.
C`è da essere davvero sorpresi dalla verve che i tre mettono in gioco. Queste registrazioni di studio saggiano in dieci brani tutte le loro possibilità espressive, e a tratti può venirne fuori sia un linguaggio vocale disarticolato alla Butthole Surfers, sia un urlio straziante alla Patty Waters e sia una cacofonia anarchica e selvaggia alla Albert Ayler, beninteso soffermandosi solo su alcuni aspetti dei nomi citati. Di base però il linguaggio del trio è molto più poetico e sobrio, seppur quasi sempre tendente a flash di dissonanza, e tale sobrietà emerge non solo dalla maggior parte del disco ma anche e soprattutto dai concerti (a tal proposito vi ho riportato i link per andare direttamente su alcuni video di you tube, uno dei quali è significativamente intitolato il suono del silenzio).
Per la cronaca Okamoto suona quello che mi pare essere un ibrido fra contrabbasso e violoncello, Pellerin si muove con disinvoltura fra sax soprano, sax baritono, sax tenore e un gong suonato con l`archetto, e Sanna manipola la chitarra oltre ad altri oggetti (lamiere di metallo, palloncini e stracci di cellophane rosso). Ne scaturisce un sound eterogeneo figlio di varie suggestioni, all`interno del quale i tre si muovono con circospezione, come cercando di passare inosservati attraverso i suoni senza lasciare traccia del loro intervento. In tal senso trovo decisiva la presenza, e l`influenza che tale presenza esercita sugli altri, del musicista giapponese che, effetto ultimo di una millenaria cultura, riesce a plasmare il tutto di una teatralità fatta di gesti quasi immobili.
Un gran disco, concludendo, ma avendone l`occasione credo che sia ancor più interessante assistere a un`esibizione del trio in carne ed ossa.


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Data Recensione: 12/3/2020

`Drums & Octobass´ // `Always I Gnaw´  

`River Of January´  

`Escale´  

`Jalitah´  

`Catacryptico´  

`Farahser´  

`Qui´  

`Radici´  

`Temporal Waves´  

`For A Reason´  

`Where Songs Go At Night´  

`Vurga´  

`Chamber Music´  

`In The Grip´  

`Cello Unlocked´  

`Jack´  

`Domicide´  

`Infinity Avenue´  

`Regenprasseln´  

`Incanto´ // `Tracce´  

`Dreaming Of Horses Running In Circles´  

`Our Sea Lies Within´  

`Due´  

`Words´  

`Nowhere Dense´  

`The Night Shall Break´  

`Chirurgia sperimentale´  

`Genius Loci´  

`Before The Fall´  

`Fold / Unfold / Refold´  

`Isocèle´  

`Fragments de Temps´  

`Freshta´  

`Sonatas & Interludes´ // `Concord´ // `The Time Curve Preludes´  

`Late Night Banter´  

`Bringing It Back / Round And Round And Round´  

`Ordo´