Adoro il suono del violoncello e, di conseguenza, non potevo non apprezzare "Cello Unlocked", prima uscita discografica di un altrimenti stimato docente e concertista. Ma, al di là dei miei gusti personali, il disco è ragguardevole anche perché contiene fatiche compositive di sette importanti autori del panorama musicale contemporaneo: Caroline Shaw, Mary Kouyoumdjian, Joan La Barbara, Germán Marcano, Judith Weir, Anthony R. Green e Brent Michael Davids.
Caroline Shaw, nata nel 1982, è una compositrice che s’è già fatta apprezzare in varie occasioni per il suo enorme talento. Con l’eccellente “Partita For 8 Voices” ha vinto il Premio Pulitzer per la musica nel 2013 e, in tempi più recenti, ha tra l’altro composto la colonna sonora per il film documentario su “Leonardo Da Vinci”. Un tratto distintivo delle sue composizioni consiste nel dare nuova veste a formule vocali e strumentali antiche. In Manus Tuas, ad esempio, è basato su un mottetto del XVI Secolo, e si riferisce alle parole pronunciate dal Cristo morente in croce. Il brano, come tutto l’opera di questa autrice, è pervaso da un intenso misticismo.
Mary Kouyoumdjian ha origini armene e tali radici sono ben presenti in And There Was, brano nel quale è presente anche un testo tratto dalla commedia surreale “The Found Dog Ribbon Dance” di Dominic Finocchiaro. Il violoncellista, di conseguenza, si produce anche alla voce dimostrando ottime qualità sia quando esegue dei vocalizzi sia quando canta dei testi veri e propri. Il brano consiste i due sezioni, nella prima la parte strumentale funziona come accompagnamento alla voce mentre nel finale esplode nel vero senso del termine.
Joan La Barbara è il nome più noto della partita, esecutore compreso, e la bellissima cantata inclusa in questo disco è solo una piccola briciola da aggiungere al nugolo di gemme che attornia il suo nome. In With The Years, brano che prende spunto da una poesia di Dorothea Tanning esposta nella metropolitana di New York, gli intrecci fra la voce e i suoni del violoncello hanno qualcosa di magico.
Tonadas del venezuelano Germán Marcano, violoncellista a sua volta, è il risultato della combinazione di due canzoni tradizionali cantate dai contadini durante la mungitura le cui melodie sono state trascritte sul violoncello.
I cinque brani che seguono, racchiusi dentro il comun denominatore Unlocked, sono ancora delle trascrizioni di melodie popolari effettuate dalla compositrice britannica Judith Weir. Si tratta di canti raccolti da John e Alan Lomax, negli anni Trenta, nelle carceri del sud statunitense.
Anthony R. Green è un compositore afro-americano, animatore della comunità gay nera, che nel suo sito si presenta come «composer, performer, social justice artist». Recovering (Speech Rhythm Study I) è un brano che potremmo definire come discorsivo, nel senso di riproduzione in musica del linguaggio parlato e del suo ritmo.
Il brano che chiude il disco è forse il più particolare, come genesi, dal momento che è stato composto da un nativo americano (Brent Michael Davids), ed è la prima volta che mi imbatto in un cosiddetto indiano d’america che compone musica classica-contemporanea. Davids, oltre che compositore, è anche un flautista, un inventore di strumenti musicali e un membro attivo di una tribù di Mohicani. In Cello Chili la voce recita una ricetta e il violoncello risponde in una specie di call and response.
“Cello Unlocked”, come potete capire, è un disco che si apre su tutto un universo che va dal sociale al mondo delle arti in senso lato, e avremmo potuto benissimo farlo disco top.
L’ascolto è consigliato a tutti ma, nella consapevolezza che la globalità dei lettori non è disposta a spaziare fra i vari generi musicali, posso fare dei distinguo per raccomandarlo in particolare a chi segue con più attenzione la musica classica contemporanea, a chi ama il suono del violoncello e anche a chi, mi sbilancio, si è entusiasmato davanti a recenti derive del pop come Antony e Baby Dee.
Prossimamente: “Jack” del Kaluza Quartett; “Where Songs Go At Night” dei Bandwidth; “Vurga” di Danilo Ligato; “Radici” dei Naom; “Temporal Waves” di Temporal Waves; “Catacryptico” Dei SYNC; “Farahser” di John Kameel & Nick Fraser; “Escale” di Jean-Marc Foussat, Guy-Frank Pellerin & Eugenio Sanna; “River Of January” di Rick Baitz; “Tre storie per chitarra” di Comambient; “Ice Door” di Juan J.G. Escudero; “Constellative Trio” del Constellative Trio; “What’s New?” di Califano, Tino & Marzano; “When The Crickets Sing” di Silvia Corda; “The Air-Conditioned Nightmare” del Denmon Maroney Quintet; “Galaterna” di Maj Kavšek; “Air Cake And Other Summery Occupations” di Catharine Cary ……
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