`Infinity Avenue´
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Autore disco: |
Robert Carl |
Etichetta: |
Neuma Records (USA) |
Link: |
neumarecords.org |
Formato: |
2CD |
Anno di Pubblicazione: |
2024 |
Titoli: |
1) Updraft 2) Splectar 3) Night Garden 4) Infinity Avenue / 1) Symphony No. 7, “Infinity Avenue” 2) The Inevitable Wave |
Durata: |
72:09 / 43:36 |
Con: |
Matthew Russo, Matt Sargent, Robert Black, Large Furniture (Greg Chudzik, Tristan Kasten-Krause, Ken Rescsanksi, Evan Runyon), Robert Carl, Christopher Beroes-Haigis, Henry Birdsey, Trevor Saint, Matt Sargent, Zach Rowden, Foot in the Door, Edward Cumming, Dan Minogue, Crane Percussion Ensemble, James Petercsak |
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l’arte della sintesi |
x mario biserni (no ©) |
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Già depositario di una considerevole discografia, in parte su case discografiche importanti come la Innova, la New World e la Cold Blue, Robert Carl è uno dei più rilevanti compositori statunitensi in attività nel periodo a cavallo fra il secondo e il terzo millennio. È quindi comprensibile la scelta della Neuma Records, non frequente, di concedergli lo spazio di ben 2 CD.
Carl utilizza l’adesione a modelli del classicismo moderno, come possono essere Charles Ives, Carl Ruules o Edgar Varèse, per proiettarsi nel futuro flirtando con musiche minimaliste, spettrali, stocastiche, elettroniche, elettroacustiche e quant’altro dettato dalle evoluzioni tecnologiche in corso. Una sua caratteristica consiste proprio nel creare delle sintesi fra stili diversi, come in Duke Meets Mort, una delle sue composizioni più note, dove in una struttura per quartetto di sassofoni si celebra l’improbabile incontro fra Ellington e Feldman. Altro elemento a suo carico è l’interesse per la musica giapponese, interesse che lo porta spesso a esibirsi con il flauto di bambù.
L’ancor più recente ingresso nel mondo dominato dalla programmazione, in particolare la programmazione Max, lo ha indirizzato verso nuovi orizzonti, senza per questo rinunciare né al suo neoclassicismo di base né alla ricerca di formule strumentali, armoniche e di sintesi inedite.
Nel primo disco sono allocati un pezzo per 10 tromboni (Updraft) e un pezzo per cinque contrabbassi (Night Garden), con i suoni che traslocano, si intrecciano e si inseguono, oltre a un pezzo per chitarra e processore Max, tutto giocato sulle risonanze, e a una versione di Infinity Avenue per laptop ed ensemble d’improvvisazione. Quest’ultima è una strutturazione spontanea minimalista che si protrae, veramente in direzione dell’infinito, per una durata di oltre mezz’ora.
Il secondo CD si apre con la sontuosa settima sinfonia Infinity Avenue, in versione convenzionale, per laptop e orchestra da camera. La magia della versione improvvisata si ripete, con un impostazione chiaramente meno orientata al caos, in una musica stellare che può far pensare a qualche pagina di Ligeti o della musica cosmica. In chiusura un definitivo tocco di classe superiore per suoni materici e ottetto di percussioni.
Un autore da conoscere.
Prossimamente: “In The Grip” dei Circles 44; “Cello Unlocked” di Bryan Hayslett; “Jack” del Kaluza Quartett; “Where Songs Go At Night” dei Bandwidth; “Vurga” di Danilo Ligato; “Radici” dei Naom; “Temporal Waves” di Temporal Waves; “Catacryptico” Dei SYNC; “Farahser” di John Kameel & Nick Fraser; “Escale” di Jean-Marc Foussat, Guy-Frank Pellerin & Eugenio Sanna; “River Of January” di Rick Baitz; “Tre storie per chitarra” di Comambient; “Ice Door” di Juan J.G. Escudero; “Constellative Trio” del Constellative Trio; “What’s New?” di Califano, Tino & Marzano; “When The Crickets Sing” di Silvia Corda; “The Air-Conditioned Nightmare” del Denmon Maroney Quintet ……
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Data Recensione: 3/2/2025 |
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`Infinity Avenue´ |
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