Tre musicisti dal curriculum incredibile, con alle spalle discografie sterminate e una pletora di collaborazioni che comprende Günter Baby Sommer, Olaf Rupp, Alex von Schilppenbach, Uwe Oberg, Vladimir Volkov, John Dikeman, Perry Robinson, Conrad Bauer, Ken Vandermark, Joe McPhee, John Edwards, Hans Reichel, Tatsuya Yoshida, Shelley Hirsch, Brett Larner, Joëlle Léandre, Gene Coleman, Samm Bennett, Alfred 23 Harth, Carl Stone, Roger Turner, Otomo Yoshihide … (e non è che una piccola parte).
Allorquando tre strumentisti di così provata esperienza decidono di unire le proprie forze difficilmente falliscono, e i tre moschettieri non falliscono.
Le loro trame, d’impostazione free, si reggono su un dialogo democratico fra sax, chitarra e batteria, memore delle lezioni di uno Steve Lacy o di un Evan Parker. Raramente il sound esce aggressivo e al contrario, in più di un frangente, si recepisce un’introspezione di tipo cosmico-psichedelica.
In linea di massima, considerando che i tre navigano intorno ai sessanta e passa, il risultato di questo incontro risulta fresco e coinvolgente.
Qualche luogo comune, sempre in base alla stessa considerazione, appare comunque invitabile.
Quello che davvero manca al trio, in definitiva, è soltanto l’affondo di un D’Artagnan.
Prossimamente: “Songs In Time Of Plague” di Alex Lubet; “Níjar” di Paolo Angeli; “All The Way Down” di Matteo Uggeri & Cricket On the Radio; “Conjugate Regions” degli Euphotic; “Wells” di Gianni Mimmo & Harri Sjöström; “333” di Arvo Zylo; “Tetrapylon” di Studer, Frey, Schlegel & Weber; “From Solstice To Equinox” // “Out Of Standard!! – Italia 11” di Nocturnal Emissions & Barnacles // Autori Vari; “Uragano” dei Perforto; “Terrestrial Journeys” di Gilbert Galindo; “Live at De Roze Tanker” di Oğuz Büyükberber & Tobias Klein; “An Artist’s Life Manifesto” di Fin, Caliumi, Fochesato, Battaglia, Masetto & Mampreso …
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