`Two Sing Too Swing´ // `Two Creams Too Scream´
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Autore disco: |
Sparkle In Grey |
Etichetta: |
Grey Sparkle, Dischi di Plastica, Stella Nera, Moving Records (I) // Grey Sparkle (I) |
Link: |
www.greysparkle.com www.anarca-bolo.ch |
Formato: |
CD |
Anno di Pubblicazione: |
2021 |
Titoli: |
1) Subhuman Logic 2) From The Dub Air 3) Mevlano (Shorter) 4) Parlare con gli oggetti 5) Estate 1966 6) The Politicians Song 7) Shorter Vulcanian Ears 8) At The Gate 9) Addio // 1) Pop Corn Jingle 2) Comprate il mio tempo 3) Vooodooodooo 4) Darker Cigarette Smoke 5) What Did You Say? 6) Chris Benoit 7) Comprate il mio tempo – Pt.2 8) Yourope Is a TV Madness |
Durata: |
41:05 // 32:50 |
Con: |
Franz Krostopovic, Alberto Carozzi, Matteo Uggeri, Cristiano Lupo, Valentina Cidda, Stefano Santoni, Roberto Bianchi, Paolo Ferri, Guglielmo Ridolfo Galliano, Simone Riva, Deborah Arnold, Reem Soliman, Il Lorenz, Cinzia La Fauci, Alberto Scotti, Edson Zuccolin, Zagor Camillas, Ruben Camillas, Theodore Camillas, Michael Camillas, Gaetano Sciacca, Africa Bambino, Vittore Baroni, Manitù Rossi, Vasco Viviani // Alberto Carozzi, Franz Krostopovic, Matteo Uggeri, Cristiano Lupo, Simone Riva, Stefano De Ponti, Aberto Rigettini, Peter Bassi, Claudio Valerani, Stefania Pedretti, Bruno Dorella, Dominique Van Cappellen, Raphaël Rastelli, Yannïck Daïf, Nicola Ratti, Emanuele Sterbini, Little P., Matteo Portelli, P. L., Peter T. |
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il grande inganno |
x mario biserni (no ©) |
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Dietro al nuovo disco degli Sparkle In Grey si cela un grande inganno. Tutti i brani, ad esclusione di At The Gate, sono infatti il frutto della collaborazione con altri artisti (in ordine Kiddycar, Deborah Arnold, Reem Soliman, Maisie, I Camillas, Africa Bambino, Le Forbici di Manitù e Vasco Viviani). Sarebbe quindi stato più logico accreditare il CD agli Sparkle In Grey & Friends. Tutte le canzoni vengono cantate dagli amici occasionali, e siamo consci di quanto la voce determini la personalità di una canzone. Aggiungiamo il fatto che le 9 canzoni sono state realizzate nell’arco di dieci anni e che, nello stesso lasso di tempo, gli stessi Sparkle In Gray hanno subito un’evoluzione, per cui “Mexico” del 2011 suona completamente diverso da “Milano” del 2018 (il percorso è curiosamente inverso a quello dell’Abatantuono di “Puerto Escondido” che partiva da Milano per andare in Messico!). Credo basti e avanzi per capire che il disco è talmente eterogeneo da sconcertare un qualsiasi fan del gruppo. Eterogeneo non vuol dire né brutto né inutile. Tutt’altro. Tanto che visto, e ascoltato, sotto un’altra ottica e orecchita, cioè come un disco degli Sparkle In Grey & Friends, risulta essere più che godibile, con punte che sfiorano il top del gruppo milanese. Trovo particolarmente riuscite, oltre alle canzoni già note in versione diversa (From The Dub Air e Mevlano), la deliziosa favola Parlare con gli oggetti, la balneare Estate 1966 (Iosonouncane in combutta con Morricone), l’invettiva con testo di François Cavanna recitato da Vasco Viviani (Addio) e la conturbante Shorter Vulcanian Ears. “Two Sing Too Swing” è un disco che chiede di non fermarsi all’apparenza.
Com’è ormai loro consuetudine gli Sparkle affiancano alla pubblicazione maggiore una sorellina in edizione molto più limitata e dalla confezione in tipico artigianato casalingo. Anche in questo caso il disco andrebbe accreditato agli Sparkle In Grey & Friends, essendo i brani frutto di collaborazioni con Passo Uno, Estremisti Semantici Uniti, OvO, von Stroheim, Nicola Ratti, MiceCars e di nuovo Estremisti Semantici Uniti. In questo caso fa eccezione il brano di chiusura, Yourope Is a TV Madness, che vede all’opera il gruppo scrio scrio (seppur addizionato del quinto elemento Beppe Riva totalmente assente nell’altro disco). Anche il titolo fa riferimento a un equivoco, lo stesso che aveva reso esilarante il Benigni di “Down By Law”, e associato alla confezione disegnata e creata dalle figlie di Uggeri (Child Labour Edition), farebbe pensare a un dischetto sonoramente più leggero. In realtà “Two Creams Too Scream” ci mostra una facciata più rumorosa e più cattiva degli Sparkle, la natura delle collaborazioni potevano farlo prevedere, e alla fin fine il CD appare anche più unitario della sorellina maggiore (se non altro in virtù dei missaggi senza soluzione di continuità). Musicalmente lo definirei come una psichedelia malata che, mi dispiace per Uggeri al quale i Pink Floyd non piacciono, ha molti punti di contatto con quella storicamente associabile al gruppo di Roger Waters e Syd Barrett.
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Data Recensione: 1/11/2022 |
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