`Medusa Dreaming´

Autore disco:

Ros Bandt

Etichetta:

Neuma Records (USA)

Link:

neumarecords.org

Formato:

CD

Anno di Pubblicazione:

2020

Titoli:

1) The Tears of Yerebatan Palace 2) Frozen Locks, Athena’s Curse 3) Fish Dreaming 4) Ode to Emperor Justinianus 5) Water Through Glass 6) Corinthian Song 7) Water Dreaming 8) Medusa Dreaming 9) Basilica Dreaming 10) From Belgrat Forest 11) 52 Steps to the Future of Water

Durata:

56:36

Con:

Ros Bandt, Erdem Helvacioğlu, Natalia Mann, Izzet Kizil, Arthur McDevitt, Evangelia Dougali

strepitoso

x mario biserni (no ©)

Già recensendo “Justinian Intonations” di Philip Blackburn s’era accennato alle vecchie cisterne per acqua risalenti al periodo bizantino di Istanbul. Ci torniamo sopra con questa sinfonia in undici movimenti dedicata in particolare alla famosa Cisterna Basilica, al cui interno è stata registrata, e all’imperatore Giustiniano, e più in generale all’acqua quale bene primario dell’umanità.
Autrice dell’opera è l’australiana Ros Bandt coadiuvata da un Medusa Ensemble (in omaggio alla statua che sostiene una delle colonne della cisterna) composto da Izzet Kizil, Natalia Mann e Erdem Helvacioğlu.
I bei suoni che la Bandt ricava da un ricco assortimento strumentale (*), abilmente rinforzato da quello di Izzet Kizil (**), sono organizzati in notturni fluttuanti che possono ricordare le musiche di Jon Hassell e/o di Steve Roach (quelle comunemente note come fourth world musics). L’arpa di Natalia Mann, strumentista molto quotata, aggiunge spruzzate dal sapore classico-folkeggiante. Un ulteriore strumento da bestiario è infine la guidarviol elettrica di Erdem Helvacioğlu che, soprattutto nelle sciabolate scodellate in Ode to Emperor Justinianus, funziona quasi come elemento di disturbo. Erdem è responsabile anche dei trattamenti in tempo reale.
A corollario il suggestivo utilizzo di parole, soprattutto acqua, e testi declamati da più voci e in svariati idiomi.
“Medusa Dreaming” è un’opera complessa registrata in un sito di estrema importanza storico-culturale, nella quale viene usata un’ampia gamma di strumenti particolari oltre a vedere coinvolti musicisti di varia provenienza ed estrazione. Soprattutto è un opera che travalica il semplice contenuto musicale per abbracciare altri aspetti della cultura (linguaggi, architettura, storia, artigianato, archeologia, gestione delle risorse …).
(*) Fischietto d’ottone, Tarhu (uno strumento a corda inventato dall’australiano Peter Biffin negli ann ’80), flauti rinascimentali, flauti dolci tenori, sculture sonore in vetro e argilla, arpe eoliche, salteri medievali, fischietti granulati, registrazioni d’acqua, alimentazione con idrofono dal vivo di carpe nelle acque sotto il pubblico durante la performance;
(**) bendir (tamburo originario del Nordafrica), erbane (tamburo persiano), vaso d'argilla, agitatori di artigli di capra e semi, conchiglie, cucchiai di legno, cimbali, percussioni corporee.


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Data Recensione: 28/5/2023

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