La grande letteratura ha da sempre attratto i musicisti verso un confronto spesso risoltosi negativamente per questi ultimi. Figurarsi poi quando la letteratura, com`è il caso della “Divina Commedia”, è addirittura grandissima, probabilmente il top assoluto del settore!
D'altronde il sommo poema rappresenta da sempre una fonte di ispirazione per chi fa arte in senso lato. Per quanto riguarda la musica pop innumerevoli sono gli esempi di richiami e rimandi, a iniziare dal gruppo nordirlandese guidato da Neil Hannon che prende il nome proprio dal rinomato poema. Poi, a ruota libera, ricordo un EP di Tricky, un LP dell`ucraino-americana Milla Jovovich, un LP dei doorsiani Phantom, la citazione dei Jesus Lizard nel testo di Queen For A Day ... e via infernando.
La stessa Orleans, con il precedente LP “Upper Hell”, s`era addentrata nella selva oscura dantesca, e oggi quel disco appare nella nuova luce di prova generale in vista di questo “Circles Of Upper And Lower Hell” che fa totale riferimento alle cantiche dell`inferno.
Avevamo criticato “Upper Hell”, soprattutto per la produzione di Howie B che invadeva il campo annullando quasi totalmente la personalità dell`autrice.
All`oggi il problema non si pone, dacchè Ela Orleans fa tutto da sola, ad eccezione di You Go Through Me che contiene i cammei vocali dei due Pastels Katrina Mitchell e Stephen McRobbie.
Sarebbe stato facile, e infinitamente comodo, giocare il tutto sul lato oscuro dell`opera medievale, riempiendo il disco di goticismi alla Joy Division e via discendenti. Non che quelle che solitamente vengono riconosciute come atmosfere infernali siano del tutto assenti, sono anzi ben presenti seppure in modo strisciante, ma la Orleans fa prevalere la delicata poesia, la sferzante malinconia, la malcelata dolcezza e le esuberanti vitalità e desiderio che spesso accompagnano i personaggi danteschi e che quasi sempre li hanno condotti nell`abisso di una vita da condannati.
Il mood agrodolce dell`artista polacca, la leggerezza insita a tutte le sue produzioni musicali e una voce dalla tipica indolenza drakeiana sono tutti elementi che contribuiscono a bilanciare i vari elementi, evitando sia il pericolo dell`autocommiserazione sia il pericolo di un patetismo esagerato, e tutto questo rispecchia nè più nè meno quella che era la scrittura dantesca.
Sotto il profilo musicale si miscelano amabilmente il pop sixties delle yéyè girl, il pre-dark velvetiano, la neo-psichedelia inglese degli anni `90, la space age batchelor pad music degli Stereolab, il trip-hop dei Portishead, l`elettronica della Warp e via discorrendo, il tutto spinto ad ottenere una popular music decisamente avant.
Una crescita minimale ma costante ha portato Ela Orleans ad affinare il proprio talento, attraverso un`inevitabile evoluzione stilistica e tecnica, anche imparando a contenere certe lungaggini, associabili ai suoi primi lavori, oggi opportunamente limate. Quella di “Circles Of Upper And Lower Hell” è un`artista che ha praticamente quasi raggiunto la perfezione. Purtroppo questa perfezione formale rappresenta anche una fase critica, dal momento che ai punti culminanti seguono sempre l`adagiamento e l`inevitabile discesa, ma confidiamo sulla sua intelligenza e speriamo che in futuro riesca comunque a trovare nuovi stimoli.
Per il momento, dunque e comunque, 10 con lode.
|